Inevitabilmente, il contesto matematico è quello che genera maggiori difficoltà nell’ambito didattico tradizionale. Per molti, evoca ricordi non proprio piacevoli, poiché la matematica, nel suo insieme, è parte integrante e “irrinunciabile” del percorso scolastico, almeno fino alle scuole superiori, anche in indirizzi non prettamente scientifici. Anche i vari test d’intelligenza, inclusi quelli introduttivi basati sulla logica, utilizzano operazioni numeriche, come nel caso del seguente esercizio, che ha però scopi meno impegnativi.
Capire qual è il risultato di un’operazione sulla carta molto semplice anche per chi è a “digiuno” con la matematica evidenzia una apparente facilità.
Ma proprio l’abituale contesto matematico può effettivamente rendere più complesso del dovuto un calcolo come quello evidenziato: quanto fa 81/9×2?
Test d’intelligenza: quanto fa 81/9×2? Ecco la risposta
Operazione che fa ricorso a simboli conosciuti, come i fattori algebrici. Niente di strano, si tratta della tradizionale moltiplicazione, l’addizione, la divisione e la sosttrazione che iniziamo a conoscere fin dai primi anni scolastici, che fanno da “base” in senso generale a qualsiasi forma di operazione matematica di tutti i giorni ma costituiscono anche l’affermazione “basilare” di qualsiasi forma matematica avanzata.
Il risultato in questo caso è molto semplice, utilizzando semplicemente le nozioni che volente o nolente, abbiamo appreso nel corso del tempo, proprio a scuola.
Senza molte sorprese 81 diviso 9 x 2 fa 18, condizione che non necessita più di qualche secondo per una personalità discretamente allenata al calcolo, ma anche questo semplice calcolo se intrapreso nell’ambito algebrico può avere tutt’altra forma e quindi anche risultato.
L’algebra fa riferimento alla forma di completamento, che porta una nuova dimensione matematica rispetto all’aritmetica, pur restendo nel medesimo campo: le regole basilari sono le medesime ma sono aggiornate ed ampliate.
In questo caso viene considerato il cambio del significato dei segni, dove X diventa una lettera ed il segno della divisione identifica una frazione.
Così facendo l’operazione cambia volto così come il risultato, pur restando semplice, quasi basilare nel contesto algebrico.